Onestà dei compro oro.

Vendere senza rischi

La compravendita di oro, è un tema delicato ed è giusto far chiarezza per evitare sorprese non troppo piacevoli o sanzioni impreviste.

E’ importante conoscere le leggi che regolano questo settore in modo che i consumatori che vogliono rivolgersi ad un compro oro, possano verificarne la correttezza e onestà.

 

Professionisti è meglio!

La prima cosa da fare è assicurarsi che il negozio al quale ci si rivolge sia autorizzato dalla questura e, come valore aggiuntivo, iscritto alla Banca d’Italia come operatore professionista del settore.

La questura controlla periodicamente i negozi adibiti all’acquisto di oro e quindi si può stare sicuri che non vengano effettuate transazioni irregolari. L’iscrizione alla banca d’Italia comprova che il negozio è stato accettato dopo dovute verifiche personali del titolare.

 

Chi troppo vuole nulla stringe.

Il prezzo dell’oro è fissato in borsa e sottostà a precise regolamentazioni.

E’ impossibile che qualcuno paghi l’oro al consumatore più di quanto possa ricavarne dalla successiva vendita!

E’ meglio diffidare da chi offre prezzi eccessivamente alti. Se tutto va bene potrebbe essere solo una trovata pubblicitaria, ma nel caso di ricilaggio, anche il consumatore riceve sanzioni salate.

Non c’è nulla da temere se ci si rivolge ai giusti operatori le cui offerte risultano circoscritte alle medie del periodo.

A questo proposito è interessante leggere il seguente articolo: Aspetti della vendita dell’oro.

 

Identificazione necessaria.

Ogni esercizio abilitato al ritiro dell’oro, è obbligato a registrare i dati dell’utente che cede il proprio oro.

Non è assolutamente possibile che un compro oro non vi chieda i documenti.

 

Non c’è nulla da nascondere.

Se i precedenti passi sono soddisfatti, allora si procede alla pesatura e verifica dei preziosi.

La legge esige che ogni pesatura deve essere fatta oggetto per oggetto e non tutto assieme sulla bilancia.

Ogni oggetto quindi viene verificato dall’operatore utilizzando la pietra paragone e gli acidi.

Tutte queste azioni devono essere fatte davanti al consumatore che può verificare le operazioni e la correttezza del risultato.

 

Quale pagamento?

La normativa anti-riciclaggio dello stato italiano è molto chiara, non si possono effettuare pagamenti in contanti per cifre superiori a euro 1000,00.

E’ giusto conoscere questa regola per evitare di incorrere in multe ingenti, infatti tale violazione prevede una sanzione compresa tra l’1% e il 40% dell’importo, con un minimo di euro 3.000,00.

 

Chiudiamo quindi il cerchio riallacciandoci al punto n.1, possiamo dormire sonni tranquilli se ci affidiamo ad un professionista iscritto in banca d’italia che potrà pagare immediatamente in contanti fino a € 1.000,00 ed emettere assegni per la differenza da depositare direttamente sul vostro conto corrente.